
23/11/1980
Avevo avuto un feroce mal di testa
quel giorno là,
strano chè non soffrivo di emicranie.
Era una giornata molto calda per essere novembre.
I suoceri erano stati a pranzo,
i cognati erano arrivati nel pomeriggio,
mamma era rientrata dalla messa verso le 18 ed era tornato anche mio figlio, che era stato in gita con i boys scout.
La domenica volgeva al termine, come tutte le domeniche, con quel pò di malinconia e rottura di scatole per la nuova settimana da affrontare, lavoro, casa, figli, piscina, catechismo, nonni, marito, sorella, amiche, etc, etc.
I bambini sul parquet giocavano a tombola, tra un mese sarebbe stato natale , i grandi sorbivano l'ultimo caffè della giornata, io stiravo, come tutte le domeniche pomeriggio.
All'improvviso il mal di testa scomparve
come se mi avessero tolto un peso dalla testa,
ebbi un lieve capogiro,
alzai gli occhi e vidi il lampadario della cucina che cominciava ad oscillare.
Avvertiì che era il terremoto alla prima oscillazione.
Corsi ad aprire la porta, per poter scappare quando fosse tutto finito.
Ci mettemmo tutti al centro della cucina e,
all'improvviso, il balcone si spalancò,
pensai adesso si apre il pavimento e moriamo tutti.
La scossa durò un'eternità
ebbi il tempo di pensare,
le altre volte,
mentre me ne rendevo conto, era già passata.
Mia madre gridò la sua invocazione al santo
"San Gennà è nepute mie"
implorava per i nipoti,
quel grido mi restò impresso nella mente a lungo.
Quando il palazzo finì di oscillare( e al settimo piano si avvertì e come),
scendemmo giù e ci andammo a rifugiare davanti alla chiesa,
proprio sotto il campanile, che in seguito fu dichiarato pericolante.
Il traffico era impazzito
scene di panico
cercammo di accertarci sulla fine degli altri familiari,
ci vedemmo comparire davanti i miei cognati in accappatoio,
erano stati colti di sorpresa mentre facevano la doccia.
Il posto più sicuro al Vomero era lo stadio collana,
qui trascorremmo in macchina la notte.
Notizie su notizie,
crolli, morti, ruberie, l'Irpinia devastata.
Accussì, accussì, accussì.
Il 24 faceva un freddo cane.
Mi ricordo di
Didolasplendida